mercoledì 4 febbraio 2015

Recensione: Il seme del male, di Joanne Harris

Buongiorno e benvenuti a questa nuova recensione, stranamente di mercoledì.
Ho deciso di anticipare il giorno della recensione, visto che questo libro è il premio del giveaway, è giusto anche che sappiate la mia opinione!^_^
Inoltre mi ha fatto molto piacere vedere che ha attirato la vostra attenzione nel Teaser Tuesday a lui dedicato.

Titolo: Il seme del male
Autore: Joanne Harris
Titolo originale: The evil seed
Edito da: Garzanti
Pagine: 340
Consigliato: Sì.




Trama: 

"Qualcosa in me ricorda e non vuol dimenticare"
Cimitero di Grantchester, Cambridge. L'iscrizione è nascosta dai rami uniti di un biancospino e di un tasso. È la tomba di una donna: Rosemary Virginia Ashley. Alice Farrell, giovane pittrice in cerca di ispirazione, non sa perché è finita davanti a questa lapide che la mette profondamente a disagio. Una sensazione strana, simile a quella che prova quando conosce Ginny, la nuova fidanzata del suo ex, Joe. Forse si tratta solo di gelosia. Eppure c'è qualcosa di oscuro in quella ragazza dalla bellezza eterea, con i capelli rossi e una passione per i quadri preraffaelliti che ritraggono donne uguali a lei. Cosa si nasconde dietro quegli occhi enigmatici? E perché Ginny di notte fa visita alla tomba di Rosemary, seppellita cinquant'anni prima, ma lungi dall'essere dimenticata?
Bestseller assoluto in Inghilterra, il romanzo che ha rivelato l'autrice di Chocolat racconta una storia di vampiri senza mai usare la parola vampiro, una storia horror in cui la vita reale si rivela più inquietante di qualsiasi mitologia.
Un romanzo ipnotico che trascina il lettore in un vortice sensuale di amicizia perduta e ossessioni, arte e follia, amore e tradimento.


Recensione: 

 


“Prego di essere salvato, ma sento solo l’ululato del pozzo sotto di me, le mie parole come latino morto sulla bocca inaridita, il crocefisso che si trasforma in sangue sulle labbra. Oggi Dio non è a casa. Lui si accompagna a Rosemary.”
E’ possibile scrivere un libro sui vampiri senza nominarli esplicitamente neanche una volta?
Sì, è possibile, e ci è riuscita piuttosto bene Joanne Harris, autrice famosa per Chocolat.
Tutta un’altra atmosfera rispetto al Seme del male, anche se compaiono alcune immagini ricorrenti dei suoi romanzi, come i cimiteri o le fiere, i luna park.
Inoltre questo romanzo è il suo primo scritto, che in questa edizione è stato rimaneggiato e corretto in alcune cose, e arricchito da un'intervista all'autrice che troverete alla fine del volume.
Non è stata affatto una lettura malvagia, anche se verso la fine si è fatta un po’ fumosa e noiosa.
La prima cosa che salta all’occhio è senz’altro la copertina, con questo volto femminile in stile preraffaellita.
La seconda cosa sono i capitoli e come sono strutturati, è una cosa piuttosto singolare: si dividono semplicemente in Uno e Due. Nei capitoli Uno la storia è narrata in prima persona da Daniel Holmes, coinvolto nella torbida relazione tra una bellissima ragazza che sembra uscita da un quadro di Rossetti,
Rosemary, salvata dall’annegamento, e Robert, il grande amico di Daniel, e l’ambientazione è quella degli anni 40 del Novecento.
Nei capitoli con Daniel troviamo il desiderio per il vampiro, l’attrazione che si prova verso una creatura bellissima ma pericolosa.
Il fascino del predatore, la vittima che non può far altro che soccombere al suo fascino e ai suoi sentimenti. 
I capitoli Due invece sono narrati in terza persona e seguono un periodo della vita di Alice, coinvolta suo malgrado in fatti inquietanti dal suo ex Joe, e dalla nuova fiamma di lei, una ragazza con una chioma infuocata di nome Virginia, detta Ginny.
Nei capitoli di Alice invece troviamo la paura del vampiro, la paura che accada qualcosa  alle persone care, il timore di qualcosa di soprannaturale che non si riesce a comprendere perchè troppo assurdo, e il coraggio di combatterlo.
Le storie proseguono parallele, salvo poi intrecciarsi nel capitolo finale.
I capitoli migliori, secondo me, sono quelli con Alice. Sono scritti meglio, sono più scorrevoli e la storia attira maggiormente.
La cosa che ho maggiormente apprezzato è stato il ritrovare una scrittura adulta e più matura dopo tutti gli young adult che ho letto in gennaio.
Dopo un po’ non ne potevo più di Thomas di qua e di là, Clary di su e di giù e Anna e Cas che gironzolano in auto.
Questo romanzo è scritto bene, è evocativo, finalmente ci sono dei vampiri cattivi, dei vampiri bellissimi che rovinano le vite delle persone, che le trascinano con loro in una spirale di amore e morte, di maledizione e vita eterna.
Ci sono delle citazioni di Carroll e di Amleto, così, giusto per non farsi mancare nulla.
Non è mai volgare, non ci sono parolacce spinte o in abbondanza, è sanguinolento ma mai disgustoso.
Il vampiro di Edvard Munch
Evoca bene le atmosfere di Cambridge, scelta come location sia perché frequentata dall’autrice, sia perché è una città universitaria, ottima per trovare vittime per i vampiri, grazie al ricambio di studenti e turisti.
Se dobbiamo inquadrarlo come genere, direi che è un thriller con atmosfere gotico/romantico/ preraffellita.
E’ una lettura interessante, certo, non sarà il meglio del genere, ma è piacevole.
Lo consiglio.
“Che cos’era una scatola se non un’apertura verso l’ignoto, un ingresso a un mondo di segreti?”

Voto: 


Vampiri cattivi e belle atmosfere inglesi. Consigliato.

Questa recensione partecipa alla 2015 Reading Challenge di Bookish Advisor per la categoria: Un libro scritto da un'autrice.

16 commenti:

  1. Mi piacerebbe leggerlo! Mi piace lo stile della Harris *_*

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  2. Splendida recensione. Mi avevi già attirata col teaser, ma ora questo ibro finisce dritto dritto nella WL.

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  3. Lo voglio leggere assolutamente! Adoro la Harris, e i vampiri poi mi affascinano sempre!
    Ah, ma lo sai che non sentivo il termine "preraffaellita" dai tempi del liceo :D E l'opera di Munch non la conoscevo!

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    1. XD Invece Munch viene dai miei tempi del liceo! Mi sembrava adatta al tema, con la cascata di capelli rossi!
      Sono contenta che ti interessi il titolo!

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  4. Credo che questo finirà dritto dritto in wish list... la Harris è un'autrice sulla quale non riesco a farmi un'idea precisa, perché ha scritto veramente tanti libri, e tutti di generi diversi, quindi faccio fatica ad inquadrarla, ma almeno so che comunque sono letture piacevoli :)
    complimenti per la recensione!

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  5. Decisamente il mio genere!!! Lo voglio leggere assolutamente!! Non so bene il motivo, ma mi ha immediatamente ricordato Clarimonde di Teophile Gautier, un classico del genere vampiresco.. E il quadro di Much è uno dei miei preferiti!! *.*

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    1. Ecco, Clarimonde non lo conosco, ma vado subito a cercarlo ( e metterlo in wishlist).

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  6. Mi riprometto sempre di leggere qualcosa della Harris, ma non so bene perché non ho ancora colto l'occasione (l'ampia collezione della biblioteca che frequento).
    Questo romanzo poi mi intriga parecchio :3

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  7. Io e la Harris abbiamo un rapporto strano.
    Di suo ho letto solo Le Parole Segrete -che mi è piaciuto- e, ogni volta, sono sempre tentata di portarmi a casa qualche altro suo romanzo, ma alla fine non mi convinco mai.
    Questo sembra piuttosto interessante. Anche io sono in una fase da overdose-di-YA, quindi dieci punti alla scrittura matura.
    Bellissima recensione, btw :)

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    1. Ti ringrazio!
      Io ho letto solo Chocolat, ma penso che proverò a leggerne altri suoi, primo tra tutti proprio Le parole segrete!

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  8. Bellissima recensione! Quest'autrice sa come conquistarmi ^_^. Di lei ho letto solo Chocolat e mi è piaciuto tantissimo! Sicuramente continuerò a seguirla e a leggere qualcosa di suo....credo che comincerò proprio con questo libro ^_^

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    1. Chocolat è davvero bello, mi piace perchè scrive storie sempre diverse ma sempre con un ottimo stile!

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